Statisticando....

Cerca nel blog

martedì 15 dicembre 2009

l'ultimo canto delle balene


Non ce l'hanno fatta i nove capodogli spiaggiati sulle rive della costa del Gargano: gli ultimi due dopo lenta agonia sono deceduti per asfissia dello schiacciamento del diaframma. Un evento "eccezionale" che si ritrova solo nel 1800 e che in questo caso, andrebbe ricercato (come nella maggior parte delle volte) nelle "cause umane" ; da rintracciare soprattutto nell'inquinamento chimico ed elettromagnetico, come attività di ricerca o estrattive di idrocarburi oppure l'utilizzo di sonar per la navigazione.
A sentire il responsabile scientifico del Wwf, Fabrizio Bulgarini, "le cause, non ancora definibili, sono al 99% umane: in particolare da rintracciarsi nell'inquinamento chimico o elettromagnetico", anche perché è "un evento raro per esemplari adulti, tutti attorno alle 15 tonnellate di peso". Ancora da accertare cosa abbia provocato lo spiaggiamento di questi animali, ma Bulgarini ipotizza che possa essere colpa "dell'inquinamento chimico-tossicologico e di quello elettromagnetico; in particolare, questi animali subiscono delle interferenze dai sonar usati dalle imbarcazioni per la navigazione".

Secondo alcune ipotesi allo studio (anche perché non si ha una conoscenza approfondita delle rotte di questi animali), spiega Bulgarini, i sonar provocano "disorientamento o addirittura possono danneggiare il sistema" di movimento in acqua di questa specie. E, anche Giuseppe Notarbartolo di Sciara, presidente del Comitato scientifico di Accobams, parla della presenza in mare di suoni ad altissima intensità oppure della "presenza di attività navali o di ricerca di idrocarburi, in particolare di gas e petrolio". Secondo l'esperto, è "difficile che a uccidere i capodogli sia stata una causa naturale, altrimenti l'evento sarebbe più frequente e non accadrebbe con la frequenza di uno ogni due secoli

Ma non ci basta distruggere il mare con agenti inquinanti? con detersivi? con gli scarichi del ristorante?
Voglio dirvi una cosa: sapete che il bellissimo mare dove passiamo le vacanze, il nostro Mar Mediterraneo è estremamente inquinato???
perciò prima di scrollarvi di dosso le colpe, pensate a quando casualmente mangiate un pesce, bevete spontaneamente acqua di mare,o fate fare il bagno ai vostri figli..ci stiamo ucciedendo l'un l'altro.
Siamo entrati in un circolo vizioso, signori.. prima l'ambiente, poi le piante, gli animali...e infine noi. Si chiama catena alimentare...si chiama vita..si chiama selezione. Abbiamo cercato di svolgere il lavoro di Madre Natura, abbiamo giocato a fare Dio, provando a incrociare specie differenti, selezionando le migliori e facendone scomparire altre, ma non ci siamo resi conto che tutto ciò ha portato ad un prezzo: il nostro.
Abbiamo selezionato così tanto che alla fine ci siamo confuso i ruoli, e adesso anche Noi siamo vittime di questa selezione perchè anche noi facciamo parte della catena alimentare e di quel progetto che si chiama Natura.

Tornando ai poveri capodogli, 7 sono morti dopo poco mentre due hanno lottato con tutte le loro forze prima di gridare l'ultimo canto.
nulla sono serviti i diversi soccorritori che sono stati indirizzati sul posto. Nonostante le indicazioni contenute nel protocollo internazionale per i grossi cetacei, la procedura di salvataggio ha fallito.
L'operazione prevedeva di imbracare ogni animale per poi sollevarlo e trascinarlo delicatamente al largo. Facile a dirsi, difficile a farsi perchè per portare a termine un'operazione simile è infatti necessario rimuovere i cumuli di sabbia che bloccano il cetaceo cercando di evitare che il peso dell'animale provochi lo schiacciamento dei polmoni. Per riuscire in quest'impresa, ha spiegato il prof. Nicola Zizzo della facoltà di veterinaria dell'Università di Bari, "ci vorrebbero mezzi enormi, di quelli americani. In Europa non esiste niente di simile".
Come sempre spendiamo soldi per tutto e di più ma quando si tratta di ricerca e ambiente, il Gverno fa "l'indiano".

Per la cronaca, (tentando di suscitare in voi qualche spirito) vi informo che la specie è classificata come "vulnerabile" nella Lista Rossa mondiale dell'Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione) e "In Pericolo" dalla Lista Rossa italiana curata del Wwf.
Fate vobis...

Nessun commento:

Posta un commento