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giovedì 10 gennaio 2013

l'ultimo respiro


 “Dilma, il nuovo presidente del Brasile, ha dato l'approvazione per costruire un grande impianto idroelettrico (il terzo più grande del mondo ) e di conseguenza ha condannato a morte tutte le persone che vivono vicino al fiume perché... la diga sommergerà 400.000 ettari di foresta. Più 40.000 indiani dovranno trovare un altro posto dove vivere. La distruzione degli habitat naturali, la deforestazione e la scomparsa di molte specie è un dato di fatto.”
(comunicato stampa)

Cara signora Dilma
lo sa che il nostro ecosistema è frutto di anni e anni di selezione, evoluzione, cambiamenti climatici, geologici metereologici e che noi a nostra volta, siamo l' insieme di tutto questo ambaradam chiamato Terra, nella quale anche lei vive (non so se anche lei proviene da qui visto il suo distacco per la questione denota la sua cittadinanza marziana)ed è frutto di una fortuita coincidenza astro-geologica del tutto irripetibile , unica e meravigliosa?
Sa che quello che lei va a distruggere con il cemento, dettato da interesse capitalista del Dio-denaro; Madre Natura lo ha costruito nel corso di ere in un equilibrio estremamente precario dettato da sottili e semplici regole naturali e biologiche?
Sa che sta aiutando la Terra nel suo lento declino e che l'ultimo polmone verde, nonchè nostra unica speranza nel contrastare l'inquinamento  provocato sempre per nostra mano, è proprio ciò che lei vuole distruggere?
Beh se Lei ne è al corrente ma solo se Lei comprende veramente la gravità della sua decisione, allora adesso lo dica in faccia ad ogni singolo abitante indigeno Kayapo..Magari gli racconti la storiella che tutto ciò dipende dal capitalismo, della globalizzazione, dal mondo che sta cambiando, dalle potenze economiche e dal Brasile che sta progredendo verso un'economia più solida.
Le dica che la loro cultura farà la fine della loro casa...sbriciolata in nome dell'avanzata tecnologica e che se saranno fortunati andranno ad assommarsi alla maggioranza della popolazione, ghettizzata nelle favelas.
Le spieghi anche che non potranno più vendere i loro prodotti di artigianato in un caratteristico mercato brasiliano perchè al posto dei prodotti locali ci saranno solamente quelli di bassa manifattura cinese dozzinale e che l'artigianato brasiliano è morto come la voglia di intraprendenza locale, schiacciata dall'imposizione dell'Iva e dallo "choque de ordem" (Shock di ordine); una parola che a noi europei fa ricordare il periodo nero fascista o nazista e che in fin dei conti un pò "squadrone della morte " lo è eccome, visto che i furgoncini della polizia dipinti di nero girano con un teschio stampato sul cofano.
Poi già che c'è li faccia ridere, li faccia stare felici e contenti! Magari fino al 2014, che ci sono le Olimpiadi e bisogna far vedere al mondo che in Brasile va tutto bene e che tutti sono felici di questo boom economico, e che beh...la foresta è un sacrificio che alla fine si doveva fare!
Il Paese sta crescendo ma a caro prezzo della cultura e dell'ambiente...forse oltre alla corsa alla globalizzazione , signora Dilma, doveva prima pensare alla corsa alla salvaguardia della sua identità culturale e  al suo territorio che non c'è capitalismo che regga al confronto.
Cordialmente
Madre Natura



mercoledì 2 gennaio 2013

Ecologicamente buono

In Nuova Zelanda, Paese ecosostenibile hanno sfidato la legge di gravità e avverato i sogni di noi piccoli ecologisti: un ristorante costruito su maestose sequoie a 12 metri di altezza. Questa meraviglia architettonica si trova ad Auckland e richiama il sogno dei bambini di possedere una casetta sugli alberi; creata dal design semplice e del tutto naturale, a guardarla fa venire in mente il leggero bozzolo di una farfalla, ma contrariamente al suo aspetto è molto solida e può ospitare fino diciotto coperti incluso un bar dove si può sorseggiare un drink a pieno contatto con la natura, mentre si aspetta di cenare.
L’effetto è incredibile e l’integrazione con la natura risulta perfetta. I vari bozzoli possono essere rimossi in qualsiasi momento ed essere reistallati su altri alberi, anche in altre parti del mondo.
Le strutture hanno interni estremamente suggestivi e, grazie ad ulcune coperture termiche, sono fruibili e godibili in qualunque condizione atmosferica ( in caso di pioggia alcuni fogli di acrilico assicurano una permanenza confortevole e all’asciutto!)
 Durante il giorno, grazie alle fessure longitudnali, la luce attraversa la Treehouse illuminandolo totalmente con la luce naturale, mentre di notte l’effetto che regala è suggestivo e magico.