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lunedì 7 dicembre 2009

Che cosa succede a Copenaghen?

Dal 7 al 18 Dicembre migliaia di giornalisti, studiosi e rappresentanti di organizzazioni ambientaliste non governative (sia nazionali che internazionali) si ritroveranno a Copenaghen per una giusta causa: ovvero la XV Conferenza delle Parti (CoP15) ovvero la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. A questo proposito, i delegati governativi dovranno cercare di raggiungere il consenso su un nuovo accordo climatico che andrà a sostituire dopo la sua scadenza prevista nel 2012 il Protocollo di Kyoto.
C'è da dire che anche se parteciperanno tutti i Paesi firmatari della Convenzione, questa non comporta però impegni vincolanti, differentemente dal Protocollo di Kyoto, che invece obbliga i Paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 5% di quelle registrate nel 1990.
Puntualizzo ciò, perchè molte volte si confondono questi due tipi di impegni che a parer mio non dovrebbero essere solo una "prescrizione" ma un vero e proprio obbligo! Che senso ha altrimenti, indire una Conferenza se poi non si sottoscrive ad un accordo e non si prendono impegni da mantenere?
Non sarebbe stato più efficace un accordo post-kyoto, mi domando?
Fatto sta che speriamo che L'america obamiana abbia più buon senso di quella di Bush, che in questo senso è diventata un caso emblematico: gli USA sotto la presidenza Clinton firmarono il trattato, ma sfortunatamente con l'avvento del signor Bush non l'avevano poi ratificato, cioè reso esecutivo.
Sbadataggine? no, non credo..direi che gli interessi industriali, economici e politici ancora una volta hanno prevalicato l'interesse ambientale.
Un'altro elemento molto importante è determinato dalla partecipazione della Cina e dell'India , due potenze in forte crescita economica, le quali all'epoca,non vennero prese in considerazione perchè allora erano Paesi in via di sviluppo e in questo modo, l'accordo le avrebbe svantaggiate, rallento la loro crescita economica e rischiando di far scoppiare una III Guerra Mondiale!
Adesso le cose sono cambiate e sono passati un bel pò di anni; non pretendere la presenza di due potenze così importanti e in forte crescita oggi è impensabile.
In tutto questo trambusto mi auguro solo una cosa, che le Nazioni si soffermino un secondo a riflettere e che gli accordi presi verranno modificati: perchè per una riduzione significativa delle emissioni non dovremmo parlare del 5%, come il Protocollo di Kyoto ha sancito, ma del 50, 60%
e non possiamo perciò escludere Paesi industrializzati e fortemente "inquinatori" come Cina e USA.

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